Era una Monteparano ben diversa da oggi, quella dei primi anni del ‘900. Una Monteparano che, pur contando meno persone, era molto più affollata. Erano affollate le case, dove la maggior parte delle 400 famiglie del tempo viveva nei pochi metri quadrati dell’abitazione (spesso una sola stanza, qualche volta due), era affollata la piazza al mattino presto, dove la maggior parte dei giovani cercava la “giornata”. Il lavoro era poco e a voler lavorare erano in tanti, per questo le paghe scendevano e non sempre bastavano. All’inizio del secolo a Monteparano c’erano venti-trenta famiglie di proprietari, qualche bottegaio e tanti “campagnoli”. I primi erano la “classe dirigente” del paese, spesso analfabeti o con qualche anno di scuola elementare, possedevano però dei terreni e davano lavoro “a giornata”. Erano loro che votavano e sedevano in Consiglio Comunale, le contrapposizioni tra maggioranza e minoranza erano più fondate su motivazioni personali che su diversità di idee o di condizione sociale.

I monteparanesi allora erano circa millequattrocento. Il censimento del 1901 ne aveva contati per l’esattezza 1409, anche se di questi ben centododici risultavano temporaneamente assenti, probabilmente emigrati in cerca di lavoro in qualche parte del Regno.

Il censimento si svolse secondo le indicazioni del "Piano Topografico del Comune di Monteparano", realizzato nel novembre del 1900 e allegato ad una delibera della Giunta Municipale che divideva il territorio comunale in due sezioni. 

Nella prima sezione furono comprese le vie denominate Sannicola, Consolare e Nuova; nella seconda le vie denominate Garibaldi, Malvese, Varese e Piazza. Per coordinare il lavoro del censimento venne istituita una Commissione Comunale, che oltre al Sindaco e ai membri della Giunta Municipale comprendeva il medico condotto, dr. Nicola Gallo, e il maestro elementare Alessandro Caputo. Il lavoro materiale di consegna delle schede, e probabilmente anche di compilazione della maggior parte di esse dal momento che buona parte della popolazione era analfabeta, fu svolto da n. 2 commessi del censimento, nominati dal Sindaco su proposta della Commissione. Si trattava di Angelo Manigrasso di anni 30 e di Gaetano Fornaro di anni 29, entrambi di condizione "scribente".

La mappa catastale, redatta tra la fine dell'Ottocento e i primissimi anni del Novecento, relativa al centro abitato, offre una visione d'insieme dello sviluppo urbano di Monteparano nel corso dei tre secoli precedenti. Nel 1901, all'epoca del IV censimento della popolazione, vi erano 67 abitazioni nella via Consolare (che si prolungava per un pezzo dell'attuale via Roccaforzata), 62 in via Malvese, 45 in via Garibaldi, 49 nella via Nuova, 51 in Piazza Castello, 46 in via Varese e ben 87 in via Sannicola (che allora comprendeva l'attuale via San Nicola e via XXIV Maggio fino a via Roma).