Chi non ha mai conosciuto "Sobbra all'era" non potrà mai capire cos'era! Era il luogo dei desideri dei piccoli monteparanesi, lo stadio di tutti gli sport, il luogo di mille giochi, la palestra in cui si allenava il corpo e lo spirito, dove si mostrava il coraggio quasi tribale dell'avventura in "carrozza" giù per "lu sciculone" e dove si diventava "grandi"! I marinai erano i grandi amici dei ragazzini di "Sobbra all'era", venivano da Bari, Roma, Brescia. Erano loro i primi insegnanti di geografia. Era un onore essere chiamati a giocare nelle loro partite di calcio, era indimenticabile il sentirsi "loro amico".
Nelle sere d'estate, invece, si giocava a "libbra", si "punneva" sotto l'unico palo della luce all'inizio del campo, sotto quella lampadina così fioca che combatteva inutilmente una battaglia persa in partenza con l'oscurità. Una lampadina che spesso diventava il bersaglio delle gare di tiro dei giovanissimi "contradaioli". La loro perizia era il preludio a mesi di oscurità totale. Ma la notte di San Gaetano "Sobbra all'era" rinasceva a nuova vita, era un turbinio di colori e tutto il paese era là, con la testa all'insù, ad ammirare lo spettacolo dei fuochi d'artificio, tre diverse batterie in gara tra loro, e tutti giocavano a fare gli esperti, a dire "Questo è meglio dell'altro!".
Col senno di poi "Sobbra all'era" era semplicemente uno "spazio non attrezzato". Ma ci pensava la fantasia e la creatività di noi bambini di allora ad attrezzarlo di tutto quello che serviva.